mercoledì 30 gennaio 2013

Primo video La Luce nell'Arte Contemporanea


Abbiamo realizzato su Youtube un canale dedicato alla Mostra Collettiva "La Luce nell'Arte Contemporanea".  Il primo video lo trovate su questo link:

Vedi il primo video La Luce Nell'arte Contemporanea


I video della Collettiva "La Luce nell'Arte Contemporanea" sono stati realizzati e montati da Basilio Longo, giovane videomaker acquedolcese. 

martedì 29 gennaio 2013

Centonove recensisce La Luce Nell'Arte Contemporanea



Il settimanale Centonove ha pubblicato a pag. 34 del numero in edicola (25 Gennaio 2013) una recensione a firma della collega, Franca Sinagra Brisca,  dal titolo: "Acquedolci, Liberi di essere artisti".



La pagina di Centonove dedicata alla Tavola Rotonda del 9 Gennaio 2013
presso la Sala Consiliare del Comune di Acquedolci (Me)
sul tema: "La Luce nell'Arte Contemporanea 

giovedì 24 gennaio 2013

Giuseppe Greco: conclusa con successo la personale alla Pinacoteca di Capod'Orlando



Gli Occhi della Sicilia” è la Mostra Personale d'Arte Contemporanea di Giuseppe Greco, che si è conclusa con successo lo scorso 6 Gennaio. Era stata inaugurata il 13 dicembre 2012 presso la Pinacoteca “Tono Zancanaro” in Via del Fanciullo, a  Capo d'Orlando (ME).

L'evento a cura dell'architetto Giuseppe Greco è stato introdotto dalla proiezione del video-clip “L'Occhi Mei” su musiche del gruppo siciliano “Agricantus”.


"La mostra di Giuseppe Greco, "Gli occhi della Sicilia", battezzata tale dal prof. Roberto Pazzi, curata ed allestita dallo stesso artista e architetto, è la testimonianza di un percorso artistico che si manifesta attraverso una visione del tutto soggettiva dell'arte. ...
L'evento vuol far conoscere e diffondere la sua "singolare e personale" visione dell’arte contemporanea, vista dagli "occhi" di un siciliano per i siciliani. La sua opera sviluppata negli anni, nonostante l'influenza passata della sua professione di architetto, risulta decisamente dirompente, innovativa ed articolata, lontana dagli schemi del linguaggio classico figurativo.
..."La ricerca di Giuseppe Greco si inoltra nell'annullamento delle forme, del segno, delle geometrie, sempre più tentata di farsi colore puro". Così scrive Roberto Pazzi, scrittore e letterato di fama internazionale.
Una regressione primordiale ed istintiva dello stato dell'arte, prima della consapevolezza dello Spirito. "La Natura è Spirito visibile, come lo Spirito è Natura invisibile", così scriveva Schelling, il filosofo dell’idealismo più poetico.
Ma è proprio il forte contrasto con le culture passate figurative che l’arte di Greco vuole fare emergere.
Desidera così percorrere con una originalità di linguaggio già testata dalla critica nazionale una nuova via evolutiva, fatta di ricerca e sperimentazione.
La sua opera vuole disancorare il collezionismo siciliano, dalla tradizione del passato, senza per questo rinnegare i grandi maestri come Migneco, Fiume, e Guttuso.
La sua opera vuole essere una nuova lettura, una visione di un nuovo "ciclo espressionista", un nuovo "segno", che aspiri ad un futuro Rinascimento culturale in terra di Sicilia".

Alla presentazione sono intervenuti:
Il Sindaco di Capo d'Orlando, Enzo Sindoni
Il Delegato alla Cultura, Giacomo Miracola
Lo Scrittore e Letterato, Roberto Pazzi
L'Artista e Architetto, Giuseppe Greco
L'Architetto, Benedetto Ventura



"Giuseppe Greco, architetto, artista e designer di Capo d'Orlando. È stato di recente annoverato dalla stampa siciliana, come nuovo artista emergente della Sicilia. 
Un talento sospeso fra arte e nuove tecnologie: www.arteventisicilia.it.
La sua arte definita innovativa e dirompente è stata accostata dalla Critica nazionale alla Fenomenologia della Natura del Filosofo Friedrich Schelling.
Giuseppe Greco partecipa alla I Biennale d'arte di Palermo, inaugurata il 10 Gennaio 2013 ed attualmente in corso nel capoluogo siciliano.
E' vice presidente dell'Associazione Nebrodi Arte".




Una raccolta di articoli


martedì 15 gennaio 2013

Anime di Materia: La Libia dello scultore Wakwak

In Libia, la libertà riconquistata si esprime anche con l'arte.




'ANIME DI MATERIA - LA LIBIA DI ALI WAKWAK'

La mostra del più importante scultore libico contemporaneo si svolgerà dal 16 al 28 gennaio al Complesso del Vittoriano

La mostra "Anime di materia - 

La Libia di Ali WakWak" arriva a Roma dove sara' ospitata al Complesso del Vittoriano da mercoledì 16 gennaio al 28 febbraio. L'esposizione, promossa da Health ricerca e sviluppo in collaborazione con Camera di Commercio di Roma ed Eni, è stata pensata per far conoscere l'universo artistico del più importante scultore libico contemporaneo, attraverso una quarantina di sculture, e' stata presentata questo pomeriggio in Campidoglio alla presenza dell'artista. Le statue in esposizione, tutte realizzate due mesi dopo la rivolta libica attraverso l'uso di elmetti, armi da fuoco, munizioni, utensili bellici, diventati figure antropomorfe e zoomorfe, e' una testimonianza artistica delle ferite prodotte dalla recente guerra civile che e' esplosa nel 2011. "Questa mostra rappresenta la prima grande testimonianza della rinascita del rapporto tra la nuova Italia, che stiamo provando a costruire sulle macerie della crisi economica e politica, e la nuova Libia, emersa da ben altre macerie, ma che desidera fortemente ricollocarsi nel migliore dei modi all'interno della comunità internazionale". "Anime di materia testimonia come le relazioni tra le due sponde del Mediterraneo affondano le loro radici nel tempo e oltrepassano le logiche politiche e gli interessi economici. E' un segnale importante a poche ore dallo spostamento della rappresentanza italiana da Bengasi. Le opere di Ali WakWak sono impressionanti, con il riuso di materiali bellici che dimostrano la drammaticità di un conflitto bellico. E la mostra e' un monito inquietante: la guerra può anche non interessarci ma spesso e' la guerra che si interessa a noi. Per questo dobbiamo fare di tutto affinché la violenza non trovi l'humus giusto per diffondersi. L'arte gioca un ruolo importante in tutto questo". Dal canto suo l'artista si e' detto "felice" di trovarsi per la sua prima mostra all'estero a Roma e in Italia "un Paese scelto come prima meta per il suo esordio internazionale "nonostante gli inviti a Londra e in Egitto" ricevuti dall'artista. "Per prima cosa- ha detto Ali WakWak- vorrei manifestare la mia mortificazione per quanto successo al console italiano a Bengasi. Poi vorrei dire che per la prima volta in Libia, con la mia mostra, uno strumento di morte e' stato trasformato in uno strumento di bellezza. Una testimonianza della rinascita dopo la distruzione attraverso lo stesso materiale che ha causato la morte. Vorrei che la mia mostra fosse un ponte per un gemellaggio tra Roma-Bengasi e un primo passo per la pacificazione".

 clicca qui per altre foto


Per saperne di più


Alchimia della Bellezza: Museo Itinerante d'Arte Contemporanea



Il progetto Alchimia della Bellezza dell'ACM ha ricevuto un altro importante riconoscimento. L'Ente Parco dei Nebrodi ( clicca qui) ha approvato il nostro progetto di Museo Itinerante d'Arte Contemporanea. E' stato previsto un finanziamento di 10.000 €. (clicca qui per leggere la determina della Direzione del Parco)

Con le donazioni degli artisti aderenti ad Alchimia della Bellezza, si è formata una collezione artistica che è il patrimonio del futuro Museo d'Arte Contemporanea dei Nebrodi (MAC Nebrodi). In attesa della consegna della futura sede del MAC, le oltre 40 opere collezionate saranno esposte in mostre da organizzare nei diversi comuni del Parco. Obiettivo e finalità del progetto Museo Itinerante è quello di dare maggiore visibilità agli artisti, approfondire la conoscenza culturale tra i cittadini ed avvicinare i giovani all'arte.

Il Museo Itinerante, oltre alle opere della raccolta di Alchimia della Bellezza, ospiterà, di volta in volta, anche mostre personali di artisti locali del Comune ospitante.

Abbiamo sostenuto sempre che l'unione fa la forza e questo risultato dimostra appieno questo nostro convincimento. Entro il mese di Marzo, dopo l'espletamento della pratica burocratico-amministrativa (firma della convenzione, contatti con ciascun amministrazione comunale, ecc...), convocheremo una riunione di tutti gli artisti aderenti per entrare nella fase operativa.





lunedì 14 gennaio 2013

La natività nelle opere di Paolo De Pasquale

Si è conclusa lo scorso 6 Gennaio, al Palacultura "B. Cattafi" di Barcellona P.G., la mostra "La natività nelle opere di Paolo De Pasquale". L'esposizione era aperta dal 22 Dicembre 2012.


Sito personale dell'artista


 
BIOGRAFIA
Biografia:
Paolo De Pasquale è nato a Castroreale (ME) nel 1952. Successivamente si trasferisce a Rodì Milici e poi ancora a Terme Vigliatore dove oggi vive e lavora. Compie gli studi presso l’Istituto Statale d’Arte di Milazzo e nel 1976  si abilita  all’insegnamento. Attualmente è docente d’Arte applicata presso lo stesso istituto.
Giovanissimo, nel 1966 allestisce la sua prima mostra personale al Circolo Dante Alighieri di Rodì Milici e da allora sono numerose le mostre che presenta all’opinione pubblica ed ai critici. Molte sono anche le partecipazioni ad importanti mostre collettive e concorsi nelle principali città italiane, riscuotendo sempre larghi consensi di critica e lusinghieri riconoscimenti.
Ricordiamo tra gli altrila “XII Ed.del Premio Primavera,1980”in cui gli viene assegnatala “Medagliad’oro città di Foggia” per la grafica.
Nel 1983 gli viene assegnato il “Premio Internazionale della Critica” riservato ai giovani artisti. Dal 1981 è inserito al Kunsthistoriches Institut in Florenz (archivio per l’arte italiana del novecento, Firenze).
I primi anni ottanta lo vedono protagonista di numerose manifestazioni culturali di cui è un instancabile operatore. Collabora con Editori e, per le Edizioni del Paniere di Verona, ha illustrato alcune copertine dei classici. Numerose anche le sue copertine per libri di poesia e saggistica.
Sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private in Italia, Stati Uniti, Svizzera e in particolare presso la Civica Galleriad’Arte Contemporanea Siciliana di Rodì Milici (ME), di cui è Direttore Artistico.

Fuga in Egitto - Acrilico su tela - 1998

PER  I  QUARANT’ ANNI DI ARTE
DI PAOLO DE PASQUALE

        (…) qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
               ed è  l’odore dei limoni.
E. Montale
di Sebastiano Saglimbeni
Sono trascorsi circa quarant’anni da quando Paolo De Pasquale,  scelse di curare e sviluppare quelle basi canoniche d’obbligo acquisite durante gli anni scolastici  per il conseguimento del diploma di licenza media. Ma c’erano  in lui delle premesse che erano nei segni di una innata passione creativa. Perché artista o poeta si nasce, nascitur,  scriveva nel Settecento  Giovanni Meli; si può pure, non è escluso,  diventare.
Non si contano i  confronti di De Pasquale con artisti della Sicilia e del Nord Italia e le mostre collettive e  personali. Non, comunque,  De Pasquale una voce celebrata e come tale estesa o in ore omnium come quella,
ad esempio, di un Guttuso, di un  Vedova e di un Treccani, ma intesa da poeti e da  buoni lettori. Questo conta parecchio. Credo che siano stati proprio alcuni poeti, i quali sanno leggere acutamente e liberamente la scrittura d’arte, ad intendere l’esordio del pittore nato a  Castroreale nel 1952 , rodiese di adozione e oggi residente a Terme Vigliatore, in provincia di Messina.
Carmelo Aliberti, poeta e  saggista, negli anni ‘70 interpretò con un’ attenta lettura  le proposte d’arte lineare, non ancora avanzata o sofisticata, si fa per dire, di De Pasquale. Pure, Melo Freni, poeta, scrittore e regista, fermò le sue impressioni convinte sull’esordio dell’artista.
Io conobbi De Pasquale, partecipatomi da Aliberti nei primi anni ottanta. In quegli anni, Aliberti aveva fondato un periodico di letteratura che, come  tanti, chiuse battenti. De Pasquale vi collaborava, come grafico e come illustratore, mentre Aliberti  vi scriveva testi di recensioni  ed altro.
E qui l’incipit di De Pasquale, pure uomo attento e dalla sagacia contadina, in quanto non cadde, non cade nelle reti  di sedicenti galleristi.  Un incipit di una linearità figurale, si accennava sopra, non una irregolare vocazione, orientata verso il suo mondo contadino, verso la sua terra nelle varietà stagionali dell’area tirrenica  con i suoi naturali  e suggestivi quadri, tante volte recati, ripresi dal vero, in altri quadri da artisti. Quella creatività lineare, negli anni novanta, venne via via mutando in luogo di tesi più personalizzate,  aperte a certi principi neo-figurali, ma senza l’omissione, come base, della terra e di certi prodotti
della terra, i limoni, come presenze umane, di natura muliebre.
I limoni, che non escono dalla grande isola siciliana,  i limoni, come simbolo, come seni di donne,  dentro una cattività isolana, ancora offese. Le figurazioni, che riprendono questo agrume, inteso da un poeta come Eugenio Montale, si leggono su tele dalle varie dimensioni o su carte semplici, ora presso lo studio dell’artista o da privati  ed amici collezionisti.
Conosco chiaramente diverse di queste tele e carte dove il frutto si legge giacente, derelitto,  a terra con sopra uno sfondo di cielo plumbeo o luminosissimo, secondo i momenti psicologici dell’artista. Non solo su tele e carte,  supporti più di consumo, i segni artistici di De Pasquale, ma pure su un materiale, l’ardesia, non più funzionale e, come tale, ridotta in frammenti dalle svariate stranissime forme che paiono casuali proposte d’arte astratta. Su questi frammenti recuperati,  a mo’ di certi artisti della pop art americana, De Pasquale vi appone, animandoli, i suoi segni e i  suoi colori, i nostri colori mediterranei. Sì, ancora la figurazione di inizio, ma nuova, dirompente, sebbene, vagamente, qualche volta, sulla linea della lezione  guttusiana.
C’è pure,  fra la tanta produzione di De Pasquale, certa ricerca che ammicca ad un astrattismo intelligente, razionalizzato, che  proviene da uno studio  sperimentato e da un insegnamento, quello che pure svolge De Pasquale, dopo l’umiliazione delle attese e del precariato.
Io ho dedicato alcune mie letture agili a De Pasquale, ma l’ho inteso meglio  quando ho ricorso, per due volte, al testo poetico ( Per una espressione d’arte; Per i limoni diPaolo De Pasquale), per meglio intendere questa sua espressione, in qualche modo, comune ispirazione, laddove più ricorre a certo indugio sensualistico, quello nelle riprese ostinate, compiacenti delle immagini muliebri, di una autentica carnalità solare, antica, contadina.


giovedì 10 gennaio 2013

Acquedolci: illuminante dibattito sull'Arte

Un altro sito Internet sulla Tavola Rotonda: 98zero.com
Si è svolta ad Acquedolci, alla sala Consiliare, la Tavola Rotonda organizzata dall'ACM e da Nebrodi Arte sul tema della Luce nell'Arte Contemporanea. E' stato l'evento conclusivo della mostra collettiva dallo stesso titolo, alla quale hanno dato la loro adesione, esponendo le loro opere, 28 artisti provenienti da tutta Italia.
Un dibattito costruttivo, a volte acceso, ma profondo e appassionato, senza decadere mai nei personalismi o nella polemica fine a se stessa. A moderare la serata sono stati i due presidenti delle due associazioni, Farid Adly e Benedetto Ventura. Adly ha introdotto il dibattito con una relazione (vedi testi allegato; qui in fondo nel corpo del messaggio) che ha delineato i confini dell'argomento da trattare. "I temi che saranno affrontati nella Tavola Rotonda - ha detto - verteranno sul ruolo dell'arte nella società contemporanea e sulle interpretazioni che gli artisti partecipanti alla collettiva hanno dato del tema proposto. E' un momento di riflessione, per rilanciare i progetti artistici e culturali che le nostre due associazioni hanno inteso di mettere in campo".
E poi ha proseguito: "Crediamo nel lavoro collettivo e nella necessità del confronto tra posizioni e idee diverse, per far passi in avanti e sempre verso l'alto a tutta la società nella quale viviamo. Tutti i grandi artisti sono diventati tali perché hanno costituito gruppi, correnti e movimenti artistici, perché hanno espresso le loro idee sulla società e le hanno riversate nelle loro opere e perché si sono confrontati su riviste e libri.
Credo che la Cultura debba essere il faro, e non lo zerbino, per il potere e in questo quadro credo fermamente che l'artista debba sottrarsi all'egemonia mercantile, senza per questo aborrire il mercato".
All'evento ha partecipato attivamente l'amministrazione comunale con un saluto dell'assessora, Daniela Zingale ed un intervento finale del Sindaco Avv. Ciro Gallo.
Numerosi gli interventi di artisti e pubblico, interventi che hanno messo in campo un'energia vitale per un confronto sincero e senza veli. Oltre a tematiche di storia dell'arte attinenti alla questione dibattuta, che cos'è l'arte, sono state espresse opinioni a confronto sulle correnti artistiche del novecento. Dibattito acceso che ha toccato sì momenti dialettici proficui e promettenti, ma non è mai decaduto nello scontro frontale diretto. Un confronto libero nel quale è stata garantita la pluralità delle opinioni e la massima libertà d'espressione per tutti, nel quadro di un tempo condizionato soltanto dalla necessità di dare la parola al numero più alto di persone. 
Un altro interessante argomento è stato quello della libertà dell'artista da ogni condizionamento economico e politico, in particolare è stata denunciata l'egemonia delle gallerie d'arte nazionali, con lo stuolo di critici a comando monetario, che spremono i giovani artisti, sfruttando il loro bisogno di visibilità.    
Sono intervenuti nel dibattito Nunzio Ingenuo, Mario Biffarella, Pietro Cordici, Franco Spaticchia, Calogero Corraio, Felicia Lo Cicero, Masina Vernagalli, Nicola Chiaromonte, Giuseppe Greco, Salvatore Morello e Benedetto Ventura. 
Questo dibattito potrà sicuramente continaure in forma scritta sui blog www.alchimiadellabellezza.blogspot.com e  www.lalucenellartecontemporanea.blogspot.com
La serata si è conclusa a tavola con una pizza e un bicchiere di vino, presso la locale pizzeria Il Sogno di Nino Cassarà, dove è stato più diretto e socievole il confronto, arricchito da aneddoti e racconti di vita vissuta. La presenza alla cena del Sindaco Avv. Ciro Gallo, noto per la sua vicinanza all'arte ed agli artisti nebroidei, ha creato un clima di confronto diretto con le istituzioni.
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La collega Linda Riotta ha scritto un articolo sulla mostra e sulla Tavola Rotonda, apparso sulla rivista digitale NuovItalia.com diretta dal giornalista Nuccio Carrara.
http://www.nuovitalia.com/component/content/article/2-primo-piano/3296-acquedolci-un-successo-la-collettiva-darte

La collega sta preparando delle schede per ciascuno dei 28 artisti partecipanti. Inizierà con Innocenzo Gerbino, perché - mi ha scritto - "è il più giovane".
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Appunti per la Tavola Rotonda
"La Luce nell'Arte Contemporanea"
di Farid Adly
I temi che saranno affrontati nella Tavola Rotonda verteranno sul ruolo dell'arte nella società contemporanea e sulle interpretazioni che gli artisti partecipanti alla collettiva hanno dato del tema proposto. E' un momento di riflessione, per rilanciare i progetti artistici e culturali che le nostre due associazioni hanno inteso di mettere in campo.
Che cos'è l'arte? A cosa servirà mai l'arte se non a prendere le nostre teste chiuse , a farle ruotare di 360° e a scoperchiarle facendo vedere loro cose che prima non vedevano?
Non è solo, quindi, una questione di Estetica. D'altra parte si dice che non di solo di pane e d'acqua si vive, (non nel senso della frase di Maria Antonietta “che mangino brioches”, che poi le valse la ghigliottina), nel senso cioè che bisogna nutrire e curare l'anima. L'artista, ed in generale l'intellettuale, si assumono una grande responsabilità nei confronti della società, un ruolo di anticipazione delle problematiche e delle visioni.
L'arte in questa concezione non è solo tecnica, ma non è, allo stesso tempo, la negazione del talento e delle capacità. Il lavoro dell'artista sottostà ad un'idea, ad un pensiero che riflette sulle condizioni che la società vive in un dato periodo. L'arte per l'arte non ha portato da nessuna parte. I grandi movimenti e correnti artistiche sono nate sulla scia di grandi trasformazioni (l'industrializzazione, movimenti sociali, le guerre, ecc...)
L'arte è stata al centro dell'attenzione di ogni civiltà e di molte di queste, le nostre conoscenze si basano fondamentalmente sullo studio dei reperti artistici scoperti negli scavi archeologici. E questo vale anche per la preistoria: i graffiti rupestri della Francia e dell'Africa sono lì a testimoniare che anche nelle società dell'Uomo cacciatore nomade, le raffigurazioni “artistiche” hanno avuto un loro posto; nelle caverne dove passava. Sono state il segno del loro tempo che ci ha trasmesso una testimonianza delle attività, delle problematiche e delle preoccupazioni dell'uomo primitivo.
Alcuni studiosi accentuano il discorso sull'elemento identitario che l'arte assume, come ruolo di trasmissione del sapere, dei gesti, dei gusti e della tradizione legata al territorio. Questa visione ci potrebbe anche stare, se fosse affiancata anche dall'altra faccia della medaglia: l'apertura alle altre culture, alle altre esperienze ed alle altre tradizioni. Per riflettere meglio su questo punto vi invito ad andare a studiare le condizioni in cui sono nate due invenzioni dell'uomo, che hanno cambiato la storia delle civiltà: l'alfabeto e la moneta. L'incontro tra Egizi e Sumeri ha portato al primo alfabeto fonetico, un matrimonio felice tra i segni aghiformi e il geroglifico. A Creta l'incontro tra diverse civiltà del Mediterraneo ha portato all'invenzione della moneta, per sostituire più agilmente il precedente sistema del baratto. Questo balzo in avanti è stato possibile soltanto grazie all'incontro tra civiltà diverse. E in tutt'e due i rami, lo sviluppo artistico (calligrafia e bassorilievo, soprattutto) è stato determinante.
Per rimanere invece nel campo strettamente artistico, rimando alla nascita del cubismo. Un quadro di Picasso Les Madmoiselles d'Avignon (1907) è stato ispirato dalle statuette africane, merce esotica a Parigi a quei tempi. Questo riferimento ci rimanda alla definizione del ruolo dell'arte di cui sopra: i colonialisti hanno degradato l'arte africana a merce esotica, l'artista vi ha visto altro: un messaggio che ha sconvolto il decorso delle convenzioni estetiche della metropoli.
Anche l'arte è condizionata dalle vicende storiche della società. A metà del secolo scorso, in seguito alla II guerra mondiale, la capitale internazionale dell'arte ha traslocato da Parigi a New York.
Crediamo nel lavoro collettivo e nella necessità del confronto tra posizioni e idee diverse, per far passi in avanti e sempre verso l'alto a tutta la società nella quale viviamo. Tutti i grandi artisti lo son diventati perché hanno costituito gruppi e movimenti artistici, perché hanno espresso idee nelle loro opere e si sono confrontati.
Credo che la Cultura debba essere il faro, e non lo zerbino, per il potere e in questo quadro credo fermamente che l'artista debba sottrarsi all'egemonia mercantile, senza per questo aborrire il mercato.

E per realizzare questo fascio di luce dovremmo farci guidare dalle parole di Don Lorenzo Milani: "Sortire da soli è l'avarizia. Sortire insieme è la politica" (Lettera a una professoressa) e di Ernest Bloch: "Pensare significa oltrepassare" (Il principio speranza).

Farid Adly


lunedì 7 gennaio 2013

Il Video di Basilio Longo e Laura Genova su Alchimia della Bellezza


La Luce nell'Arte Contemporanea: Tavola Rotonda

 

Clicca qui per leggere la notizia pubblicata da Nuovitalia.com




L'evento è segnalato anche in homepage:




Cari amici e amiche,
cari colleghi e colleghe,
L'Associazione Culturale Mediterraneo e Nebrodi Arte sono liete di comunicare alla stampa e agli amici amanti dell'arte e della cultura che, il giorno Mercoledì 9 Gennaio alle 18.00, si terrà una Tavola Rotonda sul tema della mostra collettiva, attualmente in corso presso la Sala Consiliare del Comune di Acquedolci (Me): 
"LA LUCE NELL'ARTE CONTEMPORANEA".
I temi che saranno affrontati nella tavola rotonda verteranno sul ruolo dell'arte nella società contemporanea e sulle interpretazioni che gli artisti partecipanti alla collettiva hanno dato del tema proposto. E' un momento di riflessione, per rilanciare i progetti artistici e culturali che le due associazioni hanno inteso di mettere in campo.

Crediamo nel lavoro collettivo e nella necessità del confronto tra posizioni e idee diverse, per far passi in avanti, e sempre verso l'alto, a tutta la società nella quale viviamo, guidati dalle parole di Don Lorenzo Milani: "Sortire da soli è l'avarizia. Sortire insieme è la politica" (Lettera a una professoressa) e di Ernest Bloch: "Pensare significa oltrepassare" (Il principio speranza).
La partecipazione alla Tavola Rotonda è aperta a tutti. Gli artisti, che lo vorranno, potranno prenotare un intervento, anche per garantire la maggior pluralità del dibattito.
Ing. Farid Adly, presidente ACM
Arch. Benedetto Ventura, presidente Nebrodi Arte.