sabato 9 luglio 2016

Performance "l'Arte, antidoto contro la paura".




Freedom Tree - Albero della Libertà
(opera donata alla campagna Artisti per Gaza; vedi scheda in fondo)


Giovedì 14 Luglio 2016 si terrà ad Acquedolci una performance a cura della prof.ssa Marzia Devoto, docente di Design presso il Politecnico di Milano. 

L'Associazione Culturale Mediterraneo - Casa delle Culture, in collaborazione con Il Geranio, organizza giovedì 14 Luglio 2016 alle 19.30 un incontro sul tema: "L'Arte, antidoto contro la paura".

In una location di prestigio, l'Angolo del tè sul prato, lato mare del rinomato complesso turistico "Il Geranio", si svolgerà un'azione artistica che darà la possibilità ai partecipanti di diventare protagonisti e non soltanto degli spettatori.

La prof.ssa Marzia Devoto, docente di Design al Politecnico di Milano, presenterà una performance che coinvolge il pubblico per far conoscere le potenzialità curative insite nell'azione artistica.

La manipolazione dell'argilla, dietro la guida della professoressa Devoto, diventa un'esperienza sensoriale; rispettando le indicazioni impartite, ciascuno dei partecipanti compierà un percorso che non modificherà soltanto la forma della materia ma anche la visione della realtà che ci circonda.

La prof.ssa Marzia Devoto partecipa alla campagna "Artisti per Gaza", con l'opera donata: "Freedom tree" (vedi foto in alto)

Partecipazione gratuita aperta a tutti. Piccoli e grandi.

Seguirà cena presso lo stesso Ristorante "Il Geranio".

Per info: 339.8599708





Lo Staff Comunicazione ACM-Casa delle Culture



Scheda dell'opera "Freedom Tree":

FreedomTree
(terracotta cm 23x13)

Recentemente, nei disegni dei bambini di Gaza, le immagini oltre a rappresentare i bombardamenti, la distruzione di case e scuole, mostravano la distruzione e lo sradicamento degli Ulivi.
In alcuni disegni le piante di ulivo venivano rappresentate di proporzioni distorte, tronchi e frutti enormi. In altri invece, grosse ruspe sradicavano ulivi, con la stessa angoscia di esseri umani sanguinanti abbandonati nei cortili delle case diroccate.

La pianta di Ulivo per i palestinesi è il simbolo di Vita.
Non solo perché dagli ulivi essi ricavano di che vivere, ma anche per il significato inconscio legato al senso di radicamento nella propria terra e di volontà a nascervi, crescerci, a riprodursi con naturalezza.
Ogni Ulivo sradicato non è altro che l’oggettiva ferita dell’occupazione e della mancanza di libertà e giustizia, ciò non fa che accrescere il disagio, la distanza e l’odio contro gli oppressori.
Una catena che non si spezza.

Rigenerazione è la parola chiave che contraddistingue questa forma sinuosa, una mano che dalla terra nasce, portando con se il suo frutto verso l’alto, con tutta la dignità che serve per svilupparsi, con le sue radici che ancora una volta, per legge biologica, prendono vita dalla terra.



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